Ho incontrato Veyl, che nel mondo degli umani qualsiasi chiamano Viola d’Acquarone. Veyl è autrice di Ayorama il suo primo ep prodotto da Elastica Records, tra tastiere, theremin e una voce lieve da cantastorie minore, di quelli che nel falò stanno nell’angolino ma una volta interpellanti, ti conducono per mano tra le virgole delle leggende migliori. La musica diContinua a leggere “L’insostenibile eleganza dell’essere Veyl”
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A Safe Shelter, un porto sicuro dai confini aperti
Chi c’è dietro A Safe Shelter? Dietro A Safe Shelter ci sono solo io: Simone Zagari, 25 anni. Non ho studiato musica, sono laureato in Lingue e lavoro in un ufficio. A dirla tutta, la musica mi accompagna da quando ho 12 anni. Il primo approccio è stato un classicone: lezioni di chitarra. Dopo treContinua a leggere “A Safe Shelter, un porto sicuro dai confini aperti”
Il processo è il risultato: Taggla e Iulia Radu
Il Taggla di Iulia Radu è una ricerca audio-visiva: elementi generativi e musica elettronica in tempo reale. Una scommessa che vince, dopo Postscreen 2015 alla Fabbrica del Vapore, e una capatina ai live visuals di Brera Accademia Aperta, accompagnata da Domiziano Maselli, si catapulta oltre confine planando allo Schmiede di Hallein in Austria dove collabora conContinua a leggere “Il processo è il risultato: Taggla e Iulia Radu”
L’universo rampicante di TECHNOIR
Jennifer Villa+ Alexandro Phoenix = TECHNOIR Attivi dal 2014 con base a Milano. Il loro suono è una pozione afrodisiaca: una piuma della black music più raffinata, su una base di elettronica, pizzichi di neo soul, aroma R’n’B, che ardono sulla fiamma di un jazz verecondo e pulito, e un hip hop lontano dall’ostentazione modaiola. IlContinua a leggere “L’universo rampicante di TECHNOIR”
Domiziano Maselli plasma l’inaspettato
In occasione della serata mensile di Musica da camera siamo riusciti ad incontrare Domiziano Maselli, a nuotare nel suo limbo creativo, immergerci in profondità ed esserne scaraventati fuori con garbo, gentilezza. Domiziano si è fatto conoscere e ci ha fatto riconoscere.
Una chiacchierata con Omake
La prima volta che ho ascoltato Omake ero seduta davanti a qualche commissione roboticamente auto immune a pc. Dopo il primo pezzo mi è parso che questo ascolto non poteva andare sprecato nella staticità atavica da ufficio ma che fosse piuttosto adatta ad una passeggiata trasognante nel traffico milanese.