Domiziano Maselli plasma l’inaspettato

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In occasione della serata mensile di Musica da camera siamo riusciti ad incontrare Domiziano Maselli, a nuotare nel suo limbo creativo, immergerci in profondità ed esserne scaraventati fuori con garbo, gentilezza. Domiziano si è fatto conoscere e ci ha fatto riconoscere.

Proiezioni video unitamente al medium musica sono considerabili metodi di appropriazione dello spazio. Nell’ideazione delle tue performance come gestisci la relazione tra i tre?

Rendere proprio uno spazio significa entrare in dialogo con il luogo in cui si manifesta l’evento, abitare provvisoriamente lo spazio creando una realtà diversa. È necessario selezionare oggetti e strumenti che potrebbero risultare interessanti e necessari per poi svuotare idealmente lo spazio esistente e riempirlo di altri significati. La relazione che intercorre tra proiezione-musica-spazio ha a che fare con qualcosa di aleatorio: l’evento parte da basi molto ben strutturate, quali loop audio e immagini procedurali, che a loro volta sono costituite da componenti random. Tuttavia la relazione cambia a seconda del luogo. Si può ricorrere a una configurazione stabile ma l’immagine generale non sarà mai uguale alla precedente.

Immagini animate attraverso grafica procedurale e musica elettronica dalle quali nasce un potente concerto audiovisivo dal titolo Ashes. Da cosa è nata l’idea e come è stato precluderti l’uso del colore?

Ashes, le ceneri, le polveri sono quello che rimane, residui, tracce del passato. Qualcosa che è morto e sta sparendo, ma al tempo stesso qualcosa dal quale nascerà altro, di nuovo e vitale.

L’idea è nata attraverso la ricerca stessa, da un percorso molto lungo e complesso che fonda le sue basi sul disegno, quindi dalla mia esperienza. Non è solo un progetto audiovisivo, oltre ad avere altre forme parallele di realizzazione, è un modo per me, di restituire un senso alle cose.

La scelta di utilizzare il bianco e il nero sono dati dal fatto che dovevo far sorgere qualcosa di primordiale, trovare delle forme ai miei soggetti, rendere chiaro il contorno.

Non mi sono precluso il colore, è nella musica, nel timbro delle voci che ho scelto, traspare attraverso ciò che si sente e non ciò che si vede.

Quanto importante reputi la composizione e l’improvvisazione nel tuo lavoro?

Lavorando per parallelismi, la composizione non è mai inscatolata in un’unica forma ma comprende il processo creativo integrale di raffronto tra immagine e suono. L’improvvisazione può essere un primo step di concretizzazione ma non si parte alla cieca: bisogna avere delle basi solide per plasmare l’inaspettato. Dal vivo utilizzo dei preset, basi sulle quali strutturo il flusso sonoro. Capita di stravolgere il programma iniziale, l’evento è sempre in qualche modo inedito. Le immagini proiettate non sono mai casuali, a livello creativo è fondamentale lasciarsi guidare dall’istinto oltre che da gusto ed esigenza.

Con il tuo immaginario crei nuovi mondi, rapisci il pubblico senza che questo se ne renda quasi conto. Quale credi o desideri sia l’effetto sulle persone, dopo averle fatte riemergere alla fine della performance?

Non posso definirne uno in particolare, diciamo che sul piano delle impressioni ho raccolto notevole materiale sul quale lavorare, riscontri diversi e talvolta inaspettati.

Nasce in ognuno un immaginario diverso e questo è incredibile, immagini alle quali non avevo mai pensato affiorano nella mente dell’altro, quest’autonomia interpretativa dell’immagine ha qualcosa di misterioso e in qualche modo ancestrale, rituale.

Gli effetti sulle persone sono eterogenei, sia in senso positivo, che quindi hanno apprezzato, sia in senso negativo, e sinceramente li condivido entrambi, dopo questa esperienza è notevole il fatto che dentro l’individuo nasca ancora un interrogativo.

2016, il futuro è passato. Esiste un canale dove questi progetti possano diventare una realtà lavorativa o un habitat dove possano vivere serenamente?

Festival, concorsi ai quali proporre il proprio progetto. Per chi è musicista, le agenzie che si occupano di placement nei vari eventi sono un appoggio. Separando le varie materie che uniscono l’intero progetto esistono possibilità nell’ambito della net art, visuals per aziende, quindi nel mondo della pubblicità, o anche in ambito teatrale, performance di danza, o in relazione a concerti di musica classica contemporanea.

Alice Lamperti

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